Parola d’ordine: orizzontalità. E’ questo il concetto alla base di DONE, marchio italiano piuttosto giovane di lifestyle, che ha sviluppato una serie di zaini decisamente in controtendenza. Non più il classico che corre sulla schiena, ma un oggetto più orizzontale, che sembra richiamare le borse o le cartelle di un tempo. L’idea è della ceo e founder dell’azienda, Stefania Gnutti, bresciana, formatasi al politecnico di Milano, e poi giramondo. Proprio da qui nasce DONE, ancora start up, con canali di vendita sulle piattaforme di eCommerce più note.
Sono due gli zaini di punta. Anche se forse quello più iconico e rappresentativo del marchio è il modello East+West (da est a ovest, nel segno dell’orizzontalità insomma). La sua forma orizzontale lo distingue subito dai modelli più tradizionali e lo rende un oggetto di design oltre che un accessorio funzionale. Realizzato in nylon riciclato e impermeabile, si presenta con un aspetto moderno e curato nei dettagli, dalle zip nascoste alla pulizia delle linee. È pensato per un utilizzo urbano, con spazio sufficiente per la vita di tutti i giorni senza risultare ingombrante. All’interno si trovano tasche organizzate e una tasca di sicurezza sul retro, mentre davanti è presente un comparto con cerniera che aggiunge praticità. L’impressione generale è quella di uno zaino elegante e versatile, ideale per chi cerca un compromesso tra estetica e funzionalità. Dopo qualche giorno di utilizzo, il prodotto risulta anche comodo nelle lunghe distanze, benché nutrissimo dei dubi sulla distribuzione del peso.
Ottimo anche per chi ha necessità di portare con sé attrezzature da content creator: i lacci esterni consentono di riporre anche un treppiede ingombrante…
Unico dubbio: il prezzo piuttosto elevato lo colloca in una fascia premium (che sembra meritare), dove ci si aspetta una durabilità senza compromessi, aspetto che solo l’uso prolungato potrà confermare.
Di recente, poi, DONE ha presentato il modello Business, esteticamente molto sumile al East+West, del quale sembra un’evoluzione naturare verso un contesto più professionale.
Questo modello è pensato con l’obiettivo di accompagnare chi si muove tra riunioni, ufficio e spostamenti quotidiani, con una tasca per il PC molto comoda e immediata. L’impressione è che mantenga lo stile minimale del marchio, ma con un’organizzazione interna più mirata a contenere laptop, documenti e accessori da lavoro.
A proposito di DONE, abbiamo intervistato proprio la founder, Stefania Gnutti, per capire meglio questo marchio.
Com’è nata l’idea di uno zaino “orizzontale”?
L’idea è nata osservando le persone. Viaggiando molto e fotografando, mi sono resa conto che quasi tutti indossano uno zaino, ma alla straordinaria varietà degli individui non corrispondeva una pari varietà del prodotto. Ho iniziato a chiedermi perché il mercato offrisse spesso una scelta polarizzata: o design molto belli ma poco funzionali, oppure soluzioni pratiche ma prive di identità estetica. Da qui la volontà di ripensare lo zaino in modo che non fosse un compromesso, ma un oggetto capace di unire estetica e funzionalità.
Mi sono interrogata innanzitutto sulla forma. Ho studiato il mondo militare, dove la funzionalità è prioritaria, e lì ho trovato l’ispirazione: la forma orizzontale. È così che è nato East + West: non solo un nome, ma un concetto. A differenza del verticale, che richiama gerarchia, divisione e giudizio, l’orizzontale invita alla connessione, all’apertura, all’abbraccio.
La scelta orizzontale porta anche vantaggi concreti: l’accesso più intuitivo e immediato agli oggetti – non serve “scendere in profondità” per trovare ciò che serve – e una distribuzione più equilibrata del peso sulla schiena. In altre parole, East to West è la sintesi tra un’idea filosofica di connessione e un design pensato per semplificare e migliorare l’esperienza quotidiana di chi lo indossa.
Che materiali vengono utilizzati?
La nostra collezione principale è realizzata in nylon riciclato certificato, un materiale che rappresenta il cuore del nostro impegno verso la sostenibilità. In collaborazione con Save the Planet, abbiamo raggiunto l’obiettivo di realizzare circa l’85% dello zaino con materiali riciclati certificati: dal tessuto principale alle plastiche, fino ai nastri e ai dettagli. Ogni componente ha una provenienza tracciata e verificata.
La scelta del nylon riciclato non è casuale: è il materiale che meglio risponde alle esigenze del nostro pubblico. È resistente e tecnico, quindi perfetto per chi vive la città con un approccio dinamico e sportivo; allo stesso tempo mantiene un aspetto pulito ed essenziale, che non risulta né troppo tecnico né troppo elegante. Ci permette di offrire un prodotto capace di muoversi con naturalezza tra mondi diversi, dallo sport al lavoro, senza compromessi né sull’estetica né sulla funzionalità.
Qual è il mercato di riferimento (almeno per ora)?
Il nostro mercato di riferimento, per il momento, è la quotidianità. Con questo intendiamo tutto ciò che riguarda la vita reale e i suoi bisogni concreti, spesso nascosti, che emergono osservando le persone nel loro muoversi in città.
Facciamo zaini pensati per chi vive la città: per chi lavora, per chi si muove ogni giorno sui mezzi, per chi fa il pendolare, ma anche per chi viaggia spesso. Il nostro target comprende professionisti – uomini e donne – che hanno bisogno di un accessorio funzionale e al tempo stesso versatile, capace di adattarsi a una vita dinamica.
Ci rivolgiamo anche al mondo del movimento e del benessere: chi pratica yoga, chi fa sport, chi viaggia per passione o per professione, come i fotografi o i viaggiatori curiosi e adrenalinici. Senza dimenticare i genitori contemporanei, che cercano prodotti pratici ma dall’aspetto non “genitoriale”, quindi adatti a vivere anche dopo la fase della maternità o della prima infanzia.
In sintesi, il nostro mercato è fatto di persone che non vogliono scegliere tra estetica e funzionalità: cercano uno zaino che sia compagno di viaggio nella vita di tutti i giorni, capace di accompagnarli in ogni momento – dal lavoro al tempo libero, dal wellness al viaggio.
C’è già l’idea di andare oltre gli zaini?
Attualmente il nostro obiettivo principale è penetrare il mercato dello zaino rendendo il modello East + West un’icona riconoscibile. Intorno a questo prodotto di riferimento abbiamo già sviluppato una linea di accessori – beauty case, pouch – che completano il mondo dello zaino porta-pc e ne ampliano la funzionalità.
Il passo successivo sarà entrare nel mercato delle borse, con l’intento di offrire una gamma più ampia che mantenga però la stessa coerenza progettuale e i valori che ci contraddistinguono. Non puntiamo a diventare un brand di abbigliamento: la nostra strategia è concentrarci su un’offerta mirata di zaini, borse e accessori, lavorando su nicchie specifiche e micro mercati segmentati, dove possiamo rispondere con precisione a esigenze reali e spesso inesplorate.
Essendo una startup, siete alla ricerca di finanziatori o non è una priorità?
Al momento siamo ancora una start-up e riteniamo che non sia il momento giusto per aprirci a investitori esterni. In questa fase la nostra priorità è consolidare il brand, il prodotto e il posizionamento sul mercato. Siamo consapevoli però che, per sostenere la crescita e sviluppare nuove opportunità, sarà necessario valutare l’ingresso di finanziatori o partner strategici.
Per questo motivo immaginiamo di iniziare a guardare a questo tema in maniera più strutturata a partire dal prossimo anno, anche in un’ottica di possibili sinergie industriali e commerciali. È un passo che sicuramente prenderemo in considerazione, con l’obiettivo di garantire uno sviluppo sostenibile e coerente con la nostra visione di lungo periodo.