Il cerotto hi-tech che aiuta gli sportivi (anche i tennisti) a recuperare più in fretta

Omstrip non è uno di quei prodotti che cercano di stupire con effetti speciali. È un cerotto. Piccolo, minimalista, apparentemente semplice. Ma dietro c’è una tecnologia che parte dagli studi di Nogier e Bourdiol negli anni Settanta e arriva ai test più recenti condotti a Pisa e al centro tedesco Zae Bayern: materiali capaci di riflettere oltre il 98% dell’infrarosso prodotto dal corpo e rimandarlo ai tessuti, per migliorare circolazione, ossigenazione e capacità di recupero.

La logica è questa: il corpo genera calore, Omstrip lo trasforma in energia utile e lo rimanda indietro. Una sorta di micro-ottimizzazione costante, che lavora mentre fai altro. Da qui nascono le due linee, Sport Performance e Therapy Wellness, pensate rispettivamente per sostenere prestazioni e gestire dolori e tensioni della vita quotidiana.

 

Ho deciso di provarli non durante un trekking o una corsa, ma in campo da tennis. È lo sport in cui, da qualche mese, sento più spesso quella morsa sorda alla cervicale, il punto esatto in cui la tensione si accumula dopo qualche ora di servizio, scatti e torsioni. Ho applicato due cerotti nella zona cervicale, lasciandoli agire per 48 ore, come indicato.

La prima parte dell’allenamento è stata la solita: ritmo alto, qualche errore di troppo, il collo che ogni tanto “avvisa”. Ma il giorno dopo è arrivata la differenza. Non la sparizione del dolore – quello sarebbe poco credibile – ma una sensazione più leggera, un recupero più rapido, come se il corpo fosse riuscito a disperdere la fatica con più ordine. Nessuna irritazione, nessun fastidio sotto gli indumenti, nemmeno sotto la felpa sudata del rientro.

Omstrip resta un dispositivo discreto, quasi invisibile, ma nel mio caso ha funzionato come un piccolo aiuto silenzioso: non cambia lo sport che fai, ma cambia come il tuo corpo ci arriva il giorno dopo. In certe settimane intense vale molto più di quanto sembri.