La tecnologia BOA sugli scarponi da sci: ma era necessaria?

La tecnologia degli scarponi da sci è rimasta relativamente invariata per molti anni. Del resto, perché cambiare qualcosa che funziona? Eppure da circa un anno imperversa un’innovazione fra gli scaffali degli scarponi del tuo negozio di sci. E’ un’innovazione targata BOA. Quattro marchi molto longevi (Salomon , K2 , Atomic e Fischer) hanno collaborato con BOA, produttore americano della caratteristica chiusura a rotella che hai visto certamente su scarpe da bici, per trovare un nuovo sistema di calzata dello scarpone da sci. E per migliorarla.

Quindi ecco che sugli scarponi è arrivata la rotella di Boa, col solito sound (click, click, click) in chiusura, e con la solita rapidità in apertura.

Gli scarponi da sci con il nuovo sistema di chiusura BOA vanno dagli scarponi da alpinismo agli scarponi da sci alpino. Si adattano a un’ampia varietà di forme del piede e livelli di abilità. E sono immediatamente riconoscibili perché eliminano le tradizionali due fibbie inferiori sullo scafo inferiore dello scarpone. Al loro posto c’è una manopola rotonda, cuore e centro di controllo del sistema BOA H+i1. Ruotando la manopola si tira un cavo metallico spesso 1,7 mm attraverso una serie di pulegge di plastica. Mentre il cavo si tende, stringe il guscio sovrapposto in due pezzi dello stivale attorno alla parte inferiore del piede, per una vestibilità più uniforme e sicura di quanto possano offrire le fibbie.

Quindi se la domanda è: questa tecnologia era necessaria? La risposta è abbastanza. Perché facilita la vestibilità di un prodotto non sempre facilissimo da indossare e regolare.

Il test sul FISCHER RC4 lo definirei positivo, perché la chiusura millimetrica del sistema BOA consente di scegliere la misura giusta al millimetro. E non è un dettaglio.